Materia fragile, molecole che si compongono in una forma, ma non definitiva. Ogni tessera del mosaico si fissa momentaneamente in un fotogramma, ogni figura umana stilizzata è fotografata nel suo divenire, immortalata, immobilizzata in una posa scultorea prima di dissolversi nel movimento successivo. La mano del creatore, dell’artista che la plasma, le dona un alito di vita e contemporaneamente la bellezza che è propria dell’effimero, di chi sa che quello che è presto non sarà più. Ed è perciò prezioso e irripetibile. I colori si mischiano e invadono lo sguardo, ma, appena la retina ne è impressionata, già si smantellano e si rivolgono ad altre mistioni, ad altri arcobaleni. (L.C.A. Corsini)
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