Quasi una scenografia teatrale.Le quinte si susseguono scandite dai profili con la fuggevole segnalazione di rifugi umani da leggersi forse in secolari dimore di campagna sullo scrimolo delle colline. Segue lo spazio dei coltivi aperti dal biondo colore del grano come una Cerere opima. Infine, sulla linea dell’orizzonte, il profilo scuro e sinuoso delle colline lontane, nel segno però di una continuità ideale. – N. Cecini
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